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Negli ultimi mesi il centro Italia è stato colpito da numerose scosse di terremoto che hanno devastato molti comuni, borghi e centri abitati e colpito irrimediabilmente case e strutture pubbliche. Il tema della sicurezza e delle costruzioni sicure e a norma, oggi, è più vivo che mai ed è accompagnato da non poche polemiche che riguardano le politiche dell’edilizia e il dovere da parte dello Stato di costruire, e ricostruire ciò che è stato distrutto, in modo sicuro.

Dell’argomento negli ultimi mesi si è occupata anche Legambiente che ha da poco presentato un nuovo rapporto che ha come oggetti i nuovi 100 materiali per una nuova edilizia. Il rapporto è stato stilato in collaborazione con Ecopneus ed è stato presentato a Ecomondo, alla Fiera di Rimini. L’obiettivo, come si può immaginare, è quello di recuperare le macerie per poter ricostruire limitando l’estrazione di altri materiali e implementando il riciclo nel settore edilizio.

Al vaglio sono passati tutti i materiali e le tecniche di costruzione, oltre a diverse schede di materiali e di cantieri, ed è emerso che sarebbe effettivamente possibile mettere a punto delle tecnologie che consentano di trasformare le macerie causate dal terremoto in nuovi materiali, nuovi mattoni, nuovi metalli, ma anche plastica e vetro. Quello che conta è che tutto sia costruito a norma e che dalle macerie questa volta possa davvero nascere qualcosa di buono.

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