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L’ennesimo disastro, per il quale all’ecosistema servi ranno decine di anni per ritornare alla normalità; gli ennesimi milioni di litri di petrolio greggio che sfuggono al controllo dell’uomo e agli oleodotti difettosi e si immettono nell’ambiente, inquinando e distruggendo tutto.Questa volta, palcoscenico della tragedia ambientale è la riserva naturale di Evrona, in Israele, regione nota per essere densamente popolata da cervi.

I tecnici, i pompieri e tutte le persone coinvolte nel cercare di arginare il problema sono riusciti a chiudere l’oleodotto solo due ore dopo l’incidente, quando ormai quantitativi immani di petrolio si erano riversati nella natura. Ottanta persone sono state ricoverate in Giordania per l’inalazione di esalazioni nocive, inchieste sono state avviate per determinare le responsabilità dell’accaduto… ma chi paga il prezzo più alto, come tante volte succede, è sempre e solo la natura.

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