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Il Ministero dell’Ambiente si sta occupando di studiare i flussi dei rifiuti che hanno un grande impatto a livello nazionale per poi poterli trasformarli in risorse. Si è messa in moto una catena di operatori che comprende enti come Ipra, Iss, gli operatori economici e tutti i soggetti che operano nella gestione dei rifiuti e nella valorizzazione dell’attività di riciclo.

Tutti supportano il Ministero con l’obiettivo di riqualificare i rifiuti. Come funziona è molto semplice. Ogni rifiuto che viene sottoposto a un trattamento specifico viene identificato con un codice Eer (elenco europeo rifiuti). Se il rifiuto in questione viene giudicato conforme ai criteri sanitari e ambientali definiti, potrà essere utilizzato per altri scopi specifici.

Ecco qualche esempio. I pannolini e gli assorbenti, per esempio, da cui scaturiscono ogni anno 900.000  rifiuti, potranno essere nuovamente impiegati per produrre miscele di plastica, cellulosa e polimeri super-assorbenti.

La gomma che deriva dai pneumatici fuori uso, presente ogni anno nella misura di 350.000 unità (fuori uso), potrà essere utilizzata per produrre altri oggetti contenenti gomma, membrane bituminose, mastici sigillanti e conglomerati cementizi.

Ci sono poi i materassi, che anche se non rientrano nel progetto, sono componenti in fase di studio e analisi che potrebbe portare a un nuovo sistema di raccolta e di riciclo. E, infine, non possiamo non citare i rifiuti da costruzione e da demolizione, che rappresentano una buona fetta della torta italiana di rifiuti speciali. Se consideriamo anche le terre e rocce da scavo, parliamo di ben 51 tonnellate di rifiuti prodotti nell’arco di un anno.

Molti di questi materiali oggi vengono riciclati e impiegati per la costruzione del sottofondo stradale, ma resta comunque responsabilità dell’azienda operare una demolizione selettiva che possa poi agevolare la raccolta differenziata dei materiali che vengono smantellati.

Alla aziende, dunque, la responsabilità di agire bene, nel rispetto della legge e dell’ambiente. E questo per quel che riguarda non soltanto i progetti virtuosi, ma anche le più comuni pratiche di riciclo.

La burocrazia non è certamente il migliore alleato che si possa desiderare tra pratiche e documenti da gestire, ma non siete soli. Noi di Ambeco siamo qui per voi: , per tutte le realtà che operano nell’edilizia e nelle costruzioni, per enti pubblici o soggetti privati.

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