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Oggi lo smaltimento dei rifiuti edili interessa una buona fetta delle lavorazioni dei materiali, delle confezioni, delle componenti e degli involucri, oltre agli scarti che arrivano dagli scavi e dall’acqua che deriva dalle lavorazioni in cantiere. Secondo l’ISPRA il 40% dei rifiuti speciali arriva proprio dal settore edile. La situazione è seria e delicata, dal momento che in questi rifiuti sono inclusi anche quelli considerati pericolosi, amianto compreso. L’Unione Europea, per cercare di arginare la situazione, ha proposto come obiettivo comune una riduzione del 70% entro il 2020. Per raggiungere questi obiettivi, però, bisogna impegnarsi ogni giorno, anche nel proprio piccolo. Il Testo Unico Ambientale della normativa europea include la gestione dei rifiuti edili, ma anche quella dei rifiuti che provengono dalle operazioni di riciclo e di smaltimento. Esiste una gerarchia di priorità e si va dalla soluzione più sostenibile a quella che lo è di meno, con l’obiettivo di ridurre il più possibile l’impatto sull’ambiente. Perché in fondo è questo l’obiettivo: inquinare di meno e non impattare sull’ambiente oltre il dovuto. Ma chi è tenuto a occuparsi dello smaltimento dei rifiuti? Chi produce i rifiuti, l’impresa o anche i singoli che eseguono i lavori. Smaltire in discarica, purtroppo, è ancora una delle soluzioni più gettonate, mentre la filosofia del recupero è ancora troppo poco diffusa. Eppure, è l’unica soluzione davvero sostenibile e noi ci impegniamo ogni giorno per trasmetterla agli altri facendo il nostro lavoro con passione. Se hai un’impresa edile e ti trovi nella situazione di dover smaltire i rifiuti edili e non sai da dove partire, affidati a noi. Siamo professionisti all’interno della filiera del recupero e dello smaltimento di diverse categorie di rifiuti, tra cui anche quelli che provengono dalle lavorazioni dei cantieri. Contattaci per saperne di più!

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